Il Volto del Padre
Diventare il Padre
Forse l’affermazione più radicale che Gesù abbia mai fatto è questa:
‹‹ Siate misericordiosi, come è misericordioso il Padre vostro ››.
La misericordia di Dio viene descritta da Gesù non solo per mostrarmi quanto Dio sia pronto ad avere compassione di me o a perdonare i miei peccati e offrirmi una vita nuova, ma per invitarmi a diventare come lui e a mostrare la stessa compassione agli altri come lui la mostra a me.
Se l’unico significato del racconto fosse che la gente pecca ma Dio perdona, potrei benissimo cominciare a pensare ai miei peccati come a una bella occasione per Dio di mostrarmi il suo perdono. Non ci sarebbe alcuna vera provocazione in una interpretazione del genere.
Mi abbandonerei alle mie debolezze e continuerei a sperare che Dio magari chiuderà gli occhi di fronte ad esse, e mi lascerà sempre tornare a casa, qualunque cosa abbia fatto.
Questo tipo di romanticismo sentimentale non è il messaggio dei Vangeli.
Ciò che sono chiamato a realizzare è che, sia come figlio più giovane che come figlio maggiore, sono il figlio del Padre mio misericordioso.
Sono un erede. Nessuno lo dice in modo più chiaro di Paolo quando scrive: ‹‹Lo Spirito stesso attesta al nostro spirito che siamo figli di Dio.
E se siamo figli, siamo anche eredi: eredi di Dio, coeredi di Cristo,
se veramente partecipiamo alle sue sofferenze per partecipare anche alla sua gloria››.
Per la verità, come figlio ed erede devo diventare successore.
Sono destinato ad occupare il posto di mio Padre e offrire agli altri la stessa compassione che lui ha offerto a me. Il ritorno al Padre è in definitiva la sfida a diventare il Padre.
Questa vocazione a diventare il Padre esclude qualsiasi interpretazione “facile” del racconto.
So quanto desidero ritornare e sentirmi poi al sicuro,
ma voglio veramente essere figlio ed erede con tutto ciò che questo implica?
Stare nella casa del Padre richiede di far mia la vita del Padre e di essere trasformato a sua immagine.
Henri J.M. Nouwen L’abbraccio benedicente Editrice Queriniana pp. 181-182
Ovunque tu possa avere incontrato un seppure minimo frammento della gratuità dell’amore: quello è luogo sacro; ovunque tu possa incontrare chi si doni o chi aspetti il tuo dono: lì è la mano di Dio. In ogni gesto d’amore, in ogni offerta d’incontro, in ogni dolore che spera o invoca, lì puoi intravedere il volto del Padre che ha cura di te, perchè una delle sue parole chiave, parola alla quale Israele è rimasto attaccato anche quando non capiva più nulla, perchè i suoi occhi si erano ottenebrati è:
“Gli conserverò per sempre la mia grazia, la mia alleanza gli sarà fedele”. (Sal 88, 29).
Dal Lezionario meditato – EDB – volume V undicesima settimana anno II sabato